Alcune donne si percepiscono incapaci, vivono nel senso di colpa e nella vergogna. Nel profondo del loro cuore sono abituate all’indifferenza, si convincono di non meritare affetto.
C’è il timore di un mondo nuovo, la convinzione che continuare a muovere i passi della danza che già conoscono le faccia sentire al sicuro. La felicità fa paura, è un mistero.
Scegliere di spendersi nel volontariato con mamme e bambini può essere una strada, e non dev’essere l’unica. Un’esperienza gratuita in cui scoprire frontiere di vitalità insieme alle mamme, ai bambini, agli altri volontari. Concedersi una nuova vita e concederla loro.
Sostieni anche tu le mamme e i bambini di Arché!
Diana e la sua esperienza di volontariato
«Non conoscevo l’Africa, non sapevo cosa aspettarmi ma mi tranquillizzava sapere che sarei andata a insegnare judo, una cosa che, invece, conoscevo molto bene». Diana ha 22 anni, è di Milano, ha studiato comunicazione a Roma e l’anno scorso ha deciso di fare un’esperienza nuova: si è iscritta ai campi estivi di Fondazione Arché ed è partita, in agosto, per il centro sociale Saint Daniel Comboni, nella periferia di Lusaka in Zambia.
Ha insegnato judo e tecniche di difesa alle bambine dai 4 anni ai 17 anni. «Sono ragazzine con famiglie problematiche alle spalle – racconta – con padri spesso ubriachi, che vivono in contesti ad alto rischio di attacchi sessuali. Il judo è stato un modo per insegnare loro ad avere più fiducia in loro stesse e a costruire un rapporto sano con una persona che le stima».
Ma anche Diana ha imparato qualcosa: «Dopo un mese, quando sono tornata a Milano, i miei genitori erano al mare e l’appartamento era vuoto – ricorda – potevo muovermi per casa e confrontare la mia casa con quella dove avevo vissuto: osservavo l’acqua corrente scendere dal lavandino e mi stupivo di avere un intero bagno tutto per me e non una buca nel terreno da dividere con i miei vicini di pianerottolo. Era strano anche aprire la finestra senza essere investiti da nuvole di polvere».
Ecco i 5 interventi:
1. Come uscire da un crollo emotivo
3. Quando la depressione si riversa sui figli
5. Il bisogno di impegnarsi personalmente