Via del Mandrione a Roma è un frammento di città stretto tra gli archi dell’acquedotto romano e la ferrovia, fino a poco tempo fa abbandonato al degrado e oggi occupato da microrealtà produttive e associative.
Ci hanno qui accolto, con esperienza e disponibilità, i fotografi di Shoot 4 Change, un’associazione no profit di volontariato fotografico sociale che intende dare voce a chi non è ascoltato, e visibilità agli invisibili che ci vivono accanto o lontanissimi in altri mondi diversi.
Nel laboratorio recuperato da un vecchio capannone industriale, pieno di luce, familiare e allegro, tutto il gruppo FaGioCo, tra bambini, genitori e volontari, ha trascorso un pomeriggio spensierato. Abbiamo giocato con i segreti della comunicazione fotografica, catturando reciprocamente espressioni, pose divertenti o intense o sognanti o riflessive, piene di sorrisi ed allegria contagiosa.
I nostri amici fotografi ci hanno fatto sperimentare come si possano raccontare storie anche con i mezzi più semplici, per parlare delle persone “come paesaggi” e per mostrare realtà diverse o quotidiane cogliendo il senso di un attimo vissuto insieme dai due lati di un obbiettivo. Servono certamente sensibilità, attenzione e rispetto per rendere qualunque mezzo tecnico uno strumento di comunicazione vera e condivisione.
Sul piazzale antistante i capannoni, proprio adiacente alla ferrovia accanto a treni che sfrecciavano in velocità pieni di colore nel sole pomeridiano, indifferenti a noi ma parte anch’essi di un paesaggio insieme familiare e strano, un po’ surreale, abbiamo giocato a scattarci attimi pieni di movimento e felicità, cogliendo letteralmente “al volo” i nostri salti più belli rimasti sospesi nel cielo di primavera.
Le famiglie e i ragazzi del nostro gruppo, pur portandosi dietro realtà difficili da vivere nel quotidiano, hanno potuto così avere un’occasione per appoggiare in un angolo lo zaino più o meno pesante di preoccupazioni o dolori e vivere insieme ai nostri ospiti un momento diverso di serenità e scambio di esperienze.
Qualcuno non è riuscito a posare il suo zaino e se lo è tenuto stretto con rabbia e risentimento, ma tutto il gruppo con rispetto e senza parole o giudizi ha saputo esprimere semplice e spontanea disponibilità e accoglienza.
La merenda insieme ci ha riuniti nella condivisione delle nostre buonissime torte e delle bibite messe a disposizione dal piccolo frigo del laboratorio.
Il bel pomeriggio si è concluso riunendo in cerchio commenti e domande. Antonio ci ha proposto con semplicità e leggerezza la necessità di conoscere le regole per poter decidere consapevolmente di superarle o cambiarle: come la “regola dei terzi” o della posizione dell’orizzonte, così nella vita. Non bisogna avere paura di strumenti come Internet o Facebook, potentissimi mezzi di comunicazione globale che possono essere anche pericolosi, ma di cui bisogna serenamente conoscerne le regole e i rischi. È come attraversare una strada: bisogna semplicemente guardare dai due lati prima di fare il primo passo.
Grazie quindi ai nostri amici fotografi, sicuri che con la loro esperienza e sensibilità sapranno raccontare anche il nostro incontro con l’attento rispetto e riservatezza che merita la storia di ogni persona.
Maria Laura D’Anna
http://www.shoot4change.net/giocare-fotografando-con-fagioco/