Vorrei essere come l’angelo seduto al sepolcro
per strappare dalla tomba
i bambini siriani, le ragazze congolesi,
le donne afgane, i papà sudanesi…
e poter scivolare in silenzio tra le lacrime
che scorrono sul viso
di chi non ha né futuro, né speranza…
per soffiare sulla cenere del disumano
che ormai contagia ovunque
e ravvivare la passione nascosta…
e per gridare infine
insieme a tanti angeli di Pasqua
che un altro mondo è possibile.
p. Giuseppe